Così nasce una comunità. Quarant’anni di storia del ‘Sacro Cuore’: la testimonianza

tratto da Portalecce.it

Siamo nel 1963, don Edmondo Adamantino dopo essere stato viceparroco a Lecce presso Santa Maria delle Grazie in Santa Rosa, con parroco don Salvatore De Giorgi, attuale cardinale, prosegue a Monteroni, suo paese natale, l’attività pastorale.

Fonda il gruppo Giovani Esploratori di cui ne assume la guida spirituale e successivamente passa ad occuparsi del quartiere denominato delle “Anime“, zona all’estrema periferia del comune, ma già con duemila abitanti.

In una casa situata sul lato destro di Via Monte San Gabriele, poco prima dell’incrocio con Viale Trieste, inizia la storia della parrocchia “Sacro Cuore“.

All’epoca facevo parte attivamente dell’Azione cattolica presso la parrocchia Ausiliatrice e non ricordo se fui invitato o attratto dalla novità, ma certamente iniziai a frequentare nei pomeriggi questo centro creato da don Edmondo. Ben presto altri amici seguirono il mio esempio e  cominciammo a collaborare realizzando semplici spettacoli di arte varia, di cui avevamo esperienza. Lo scopo era quello di far divertire i presenti, ma anche di attrarne altri.

L’amico Sergio La Tegola di Carmiano avendo la chitarra con una valigetta amplificata (cosa non da tutti) deliziava i presenti cantando e suonando, tanto che don Edmondo, visto il successo, quasi tutti i pomeriggi andava a prenderlo con il suo Maggiolino e poi lo riportava nuovamente a casa.

Mimino Mistico metteva a disposizione il suo impianto di amplificazione e si esibiva con la chitarra elettrica insieme ad Anacleto Rizzo. Marcello Favale era il presentatore e Giorgio Dell’Anna uno degli autori e animatori degli spettacoli. Naturalmente ci furono altri amici ed amiche che collaborarono e fra queste ricordo Maria Cesarea Miglietta, Rosetta Miglietta, Maria Zecca, Giovanna Miglietta.

A queste attività ricreative si aggiungeva l’attività religiosa con la funzione serale officiata da don Edmondo. Il seme posto in questa terra di confine da questo sacerdote cominciava a germogliare e a produrre frutti e da via Monte San Gabriele si passò in via Monte Sabotino con la costruzione di un salone da adibire a chiesa. Ricordo che appena questo fu agibile, don Edmondo decise che fosse installato un impianto di sonorizzazione e per questo, io e lui, ci recammo a Lecce per acquistare tutto il materiale occorrente.

Successivamente volle dotare la chiesa di un organo elettronico, lui aveva studiato musica e suonava molto bene questo strumento anche se praticamente ero io l’organista e per questo gli procurai a poco prezzo un ottimo strumento da me revisionato.

Ho avuto la fortuna ed anche il piacere di avere una lunga amicizia con questo sacerdote che, non dimentichiamo, era laureato in teologia, ma scelse di occuparsi di un quartiere all’epoca molto, ma molto periferico, considerato da chi abitava nella zona centrale del paese luogo di  “pascolo delle pecore”.

Purtroppo, don Edmondo a causa del suo carattere emotivo non sempre ebbe rapporti  “idilliaci“ con alcuni suoi parrocchiani e vi garantisco che questo lo addolorò non poco. Ma, come si dice, è la storia che da torto o ragione al nostro operato e nello specifico quello che ha prodotto il caro don Edmondo sta sotto gli occhi di tutti noi parrocchiani.

Salvatore Albanese

 

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