Preghiera davanti al SS. Crocifisso

Il simulacro del “Crocifisso miracoloso” è giunto nel nostro quartiere, al tramonto di martedì 8 ottobre 2024. Sosterà in mezzo a noi per circa quarantotto ore, ripartite in tre giorni e due notti. Più o meno il tempo della crocifissione sul Calvario e della sepoltura, fino all’alba di Pasqua…forse solo un caso, o anche un motivo in più per unirci in preghiera, ricordando il passato, facendo memoria della fede dei nostri padri e guardando al domani, ai nostri figli, alle attese e alle speranze di tutto un popolo, di cui siamo figli a nostra volta.

Signore, il tuo legno miracoloso è stato issato nella nostra chiesa parrocchiale, nella nostra comunità, nel nostro quartiere. Qualcuno ha indossato l’abito della festa, per passare a rivolgerti un saluto in preghiera. Tante invocazioni silenziose si sono levate attraverso gli sguardi che si sono incrociati su di te. “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” (Gv 19,37).
Ora, nel silenzio, rivolgi il tuo sguardo su chi veglia in questa notte, in preghiera o in angoscia, prigioniero di un rimorso o di una malattia, su chi, lentamente, come la luce di una candela, vede spegnersi la speranza, su chi attende la luce di un’alba nuova, su chi versa lacrime per un figlio troppo distante o per un amore da custodire. Su un affetto che manca, per chi ha appena superato la soglia di questa vita, chi portiamo nel cuore, troppo spesso senza riuscire ad imitarne la fede. Il tuo sguardo, Signore, oltre le nostre parole, troppe, sui pensieri che diventano sogni e sui sogni che danno un senso profondo alla vita.
In te trafitto, nel tuo dolore, c’è anche la verità di ciò che siamo, col nostro amor proprio e le nostre ferite, il nostro peccato e il bisogno di perdono, le divisioni e l’anelito di comunione che hai posto nel cuore di ciascuno. Illumina le tenebre del cuore, come un giorno a Francesco d’Assisi, verso una fede diritta, e una carità disposta ad amare con cuore indiviso. Nel tuo dolore, il nostro dolore: “Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato” (Is 53,4).
E mentre la guerra espande, a cerchi concentrici, il suo raggio di morte, cade una pioggia sottile a riportare nella mente e nel cuore, le lacrime di tanti innocenti: dei bambini, dei poveri, di chi non ha più una casa, e guarda al domani “come d’autunno sugli alberi le foglie” …
Eccoci, in questo silenzio, guardiamo a Te, Signore della vita. Ti preghiamo per ogni vita che nasce, nel travaglio di un parto. Per ogni travaglio, che possa portare a rigenerarsi. Per ogni anziano che vede venir meno le forze, ma ha imparato ad affidarsi a Te, con la saggezza dei capelli bianchi e l’accoglienza dei piccoli. Per ogni giovane che si apre alla vita. Per ogni ammalato, che anche domani sa di non potersi alzare e, offrendo in dono il suo sacrificio, unito a te, alimenta il fiume sommerso della grazia. Attraverso tanti rivoli giungerà l’acqua viva, per la sete del mondo. Per tanti che riposano sereni, perché li attende una giornata piena, già dalle prime luci dell’alba, al ritmo scandito da incontri e dal lavoro, dalla fatica, senza rinunciare a donare un sorriso. Per tutta la creazione, gli animali e le piante, la cui ardente aspettativa è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio (Rm 8,19).
Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?” (Salmo 120). Verso te, alziamo i nostri occhi: scenda la tua Pace, come ricchezza di ogni benedizione, sulle nostre famiglie, sul nostro paese, sui missionari e sul mondo intero. Dona la Pace ai nostri cuori inquieti, a chi sa nascondere il suo dolore, a chi semplicemente ne ha bisogno, nessuno escluso. Scenda la Pace, e come i nostri Padri ritroveremo il gusto della fede. Ritroveremo, dopo il tempo della prova, la gioia della vita.
Chiedete Pace per Gerusalemme… (salmo 121) per i vicini e i lontani, per ogni ostaggio, per la Palestina e il suo popolo, per Gaza e per i profughi, per la Siria, per il Libano e l’Oriente, da dove il sole sorge ogni giorno. Sorga il sole della Pace, a Est, in Ucraina e in Russia, nei Paesi Africani e in ogni Sud del mondo. Scenda la Pace, dalla Croce, come segno di Speranza, scenda la Pace…
Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su te sia pace!» (Salmo 121)

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