Commento al Vangelo del 21 luglio 2024

Ritorno dalla missione. Protagonista, inequivocabilmente, è la stanchezza. Mai riferita esplicitamente, diventa quasi palpabile dal racconto e dai dialoghi. Il Regno di Dio continua a diffondersi. Marco non accenna agli esiti della missione. Certo, non è difficile intuire la fatica e forse anche la tensione per l’ascolto di tante situazioni sofferte, la preghiera e la tensione dello scontro con gli spiriti immondi: non è mai semplice portare il dolore. Quanta strada, in quei sandali.
Gesù coglie il bisogno di ritemprarsi, di alleggerire le spalle e il cuore dai pesi. Il deserto può essere custode discreto di questa legittima esigenza. La solitudine è possibilità di ritrovarsi, di prendere la giusta distanza dalle cose, per non lasciarsi sopraffare dall’affanno.
Si lavora perché si deve pur vivere, pagare l’affitto, pagare le bollette, mandare i figli a scuola, gestire i costi delle cure, preventivare, per quanto possibile, gli imprevisti. Parliamo del necessario. C’è poi un modo di intendere la vita, di stampo… commerciale, si privilegia la quantità alla qualità, nei rapporti, nelle cose; di conseguenza l’importante è correre, non importa verso dove; la vita diviene una specie di competizione, non si sa bene nei confronti di chi, ma l’importante è essere all’altezza della situazione, a tutti i costi dimostrare di valere. «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». L’invito di Gesù coglie al volo la necessità, di ritrovare il gusto del tempo come dono di Dio e spazio d’amore. Ma il pensiero non dura che il tempo di togliere gli ormeggi. Ecco nuove necessità, nuove accorate invocazioni. La gente segue con lo sguardo la barca, la precede, violando quello spazio franco, attorno a cui il Maestro aveva idealmente fissato dei paletti. Invadenza bella e buona. Ma Gesù protegge i suoi, si fa avanti per primo, mosso dalla compassione, mette da parte la sua stessa stanchezza. Conosce profondamente le persone, e comprende cosa vuol dire provare quel dolore sordo che ti prende in pieno petto quando meno te lo aspetti. E ascolta questa preghiera composta dal brusio confuso di tante voci. La gente che fa ressa intorno a Gesù ha vestiti diversi dai nostri, ma è uno di noi, semplicemente un uomo.
“Tu sei la possibilità / di una viva / solitudine, / e il tuo sacerdozio / è un’oasi / ove essi hanno il diritto / d’approdare / dalle loro fatiche. (Padre David Maria Turoldo).

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