Commento al Vangelo del 16 giugno 2024

Serve la saggezza del contadino per comprendere la realizzazione del Regno di Dio. Il lavoro per dissodare il terreno e poi l’attesa feconda in cui la Provvidenza trasforma in frutto ciò che la fatica e le gocce di sudore hanno predisposto e le gocce di pioggia e il terreno hanno nutrito. In questo misterioso incontro e in questa accoglienza fertile si rivela il disegno di Dio e il suo regno. Le sue vie spesso non coincidono con le nostre, mai coi nostri propositi di grandezza. È un disegno umile e tenace che, come madre terra, custodisce l’infinitamente piccolo, per renderlo utile, in gioiosa semplicità. C’è una tale preziosa e profonda semplicità, eppure accade che possa sfuggire a molti, Gesù stesso ne spiega il significato ai discepoli, in privato. L’infinitamente piccolo è il titolo della raccolta di alcuni scritti di San Francesco, restituiti al canto dall’arte musicale di Angelo Branduardi.

Non cediamo allo scoraggiamento quando sentiamo parlare di invidie, divisioni, rancori e guerre. Nel mistero del tempo che scorre, il dono di Dio continua a fluire, accompagnato dalla preghiera degli umili e dei poveri e dall’operosità paziente e tenace dei figli di Dio. Tutto si compirà di ciò che il Signore ha stabilito, secondo la logica del piccolo seme e non secondo le logiche di grandezza dei potenti. Secondo le parole dei profeti, e non secondo i piani degli strateghi di guerra. C’è una saggezza alla portata di tutti, che stranamente sfugge ai più e chiede il dono della vita per comprenderla appieno. È la logica della giustizia, il cui frutto più prezioso e desiderato è la Pace. Che altro richiede da te il Signore, se non una tempra da contadino, pronto alla fatica, e allo stesso tempo intelligente, sagace al punto da intuire ciò che va al di là dei propri sforzi. Pronto al lavoro, attento nell’attesa, disposto ad affidarsi a Dio Padre: così venga il tuo Regno!

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