Sabato 14 settembre 2023, nel primo giorno libero dalla ripresa delle lezioni per il nuovo anno scolastico, torna come una bella consuetudine la benedizione degli zaini: un modo per augurare buon anno scolastico e non solo. Una benedizione non è un gesto scaramantico, ma un segno che rimanda ad altro. Un affidamento a Dio del tempo e delle persone, per tessere una rete di solidarietà e di relazioni, alcune delle quali diverranno amicizie disposte a sfidare il tempo.
La scuola riprende nella nostra terra baciata dal sole, mentre strizza l’occhio al mare limpido che ha rinfrescato un’estate calda e afosa. Alcuni bambini e ragazzi, colorati nel loro vociare, pronti a raccontarsi i giorni appena trascorsi e le esperienze prossime venture, prendono posto tra i banchi della chiesa. Si crea un bel clima, traspaiono le attese e le speranze. Non c’è folla, ma c’è tutto: zaini e astucci, pastelli colorati, quadernoni ed anche un bel po’ di materiale scolastico che sarà distribuito alle famiglie più povere, grazie alla generosità di altre famiglie, della Cartoffice, e dell’Associazione MTB di Monteroni.
Seguendo lo schema proposto dall’Ufficio Catechistico Regionale della Puglia, una bussola, posta sull’altare, sotto gli sguardi dei presenti, è il segno: indicherà il la direzione da seguire e sarà un aiuto per orientarsi nel cammino di quest’anno. Il Nord ci richiama il Signore Gesù, la nostra relazione con lui nella preghiera e nella celebrazione dell’eucaristia domenicale. Il Sud può essere rappresentato dai compagni di viaggio, sia gli amici di classe che gli stessi docenti, visti non come rivali e persone di cui temere, ma “altri me”, che desiderano crescere insieme. L’ Est, l’Oriente da cui sorge il sole, può essere rappresentato dallo studio. L’impegno costante e quotidiano a conoscere e approfondire, un modo per impiegare al meglio i talenti ricevuti in dono dalla generosità e dall’amore di Dio. L’Ovest rappresenta la collaborazione fraterna, perché nessuno si senta discriminato o escluso, ma ognuno possa sperimentare la bellezza di sentire il calore umano di una mano amica che sostiene, incoraggia, sprona e apprezza. Ciascuno a seconda delle situazioni e delle qualità o delle difficoltà, può essere una mano tesa per chiedere o dare aiuto. Solo chi è perfetto non ha bisogno di tendere la mano, ma anche i limiti di ciascuno, possono essere occasione per donare o ricevere. Solo Dio è perfetto e, a pensarci bene ci tende la mano, non solo per risollevarci e sostenerci, ma anche per essere aiutato nell’annuncio della Buona Notizia, il Vangelo della Vita.
Bambini e bambine, ragazzi e ragazze, genitori, insegnanti e catechisti, pronti a tendersi una mano per compiere una vera e propria missione: quella di promuovere la vita, offrendo attraverso l’impegno e i sacrifici di ogni giorno il proprio contributo educativo. Di fronte a un mondo sempre più frammentato e con molti social e poca socialità, l’impegno a credere nelle persone, nel tempo come dono prezioso, per l’oggi e per il domani, per continuare a generare speranza e ad accompagnare coloro che saranno persone vere, uomini e donne nel senso più autentico e profondo. Così scende la benedizione, attraverso un segno di croce e piccole gocce d’acqua, con lo sguardo rivolto a Gesù. Il Crocifisso della nostra chiesa, nella sua semplicità, richiama i tratti del Cristo nel film Marcellino pane e vino. Qualcuno forse sorriderà, ma certamente abbiamo bisogno un po’ tutti di quello sguardo che sale dagli occhi dei bambini e di quella semplicità che ci ricordi la nostra dignità di uomini e donne, usciti come capolavoro dalle mani del Creatore e chiamati a vivere da suoi figli, perché lo siamo realmente.